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Olio del
Garda
RIVA DEL
GARDA
GIACIMENTI GASTRONOMICI. RIVA DEL GARDA Olio del
Garda, prezioso sapore di nicchia. Raccolto di 6 mila quintali Una Dop
a bassa acidità
Pronti, via. Ai
primi di questo mese è cominciata in tutto il Basso Sarca, nei comuni di
Arco, Tenno, Nago-Torbole e Riva del Garda la raccolta delle olive e la
relativa molitura. Degli undici frantoi d'una volta ne sono rimasti
soltanto due, ma moderni: il primo nella sede e di proprietà della
Associazione agraria in via Lutti a Riva e il secondo di un privato tra
Nago e Torbole. Non sono stati fatti calcoli precisi di quale sarà il
raccolto complessivo di quest'anno che, comunque, dovrebbe attestarsi sui
seimila quintali di olive (circa la metà dell'anno scorso) provenienti
dalle 120.000 piante in produzione. Altre 30.000 saranno in produzione nei
prossimi anni. La produzione di questo ultimo decennio potrebbe essere
molto maggiore, se non vi fosse stata la grande gelata dell'inverno 1985
che portò via un terzo delle 110.000 piante di allora. Ma siccome non
tutto il male viene per nuocere, fu proprio da quell'infausta annata che
contadini e potere politico si diedero la mossa giusta: due consorzi
locali si fusero, si cominciò a creare una politica della
commercializzazione del prodotto, si arricchì il parco olivi con 90.000
nuove piante.Nel '93 furono avviate le pratiche per ottenere la
certificazione europea "Dop - Garda - Trentino" arrivata tre anni dopo in
compagnia di quella concessa pariteticamente ai due "oli fratelli", il
Garda Bresciano e il Garda Veronese. Un riconoscimento di estrema
importanza non solo perché certifica il valore intrinseco del prodotto, ma
perché ha conferito e continua a conferire a quest'olio la fama giusta per
una rapida commercializzazione in tutta Europa. Comunque un marchio che,
una volta conquistato, va mantenuto tutti gli anni, assolvendo ad una
lunga serie di parametri rigidissimi tra cui spiccano l'acidità, che deve
essere inferiore allo 0,5 per cento (presenza in peso di acido oleico per
100 grammi di olio), il Panel test ovvero un punteggio attribuito da 12
assaggiatori nazionali che ne valutano colore, odore e sapore, le indagini
chimiche organolettiche ed altri criteri ancora. Dai primi prelievi
quest'anno l'olio Dop Garda-Trentino "viaggia" con l' acidità allo 0,1 -
0,2 per cento su una misura abbondantemente inferiore al massimo
consentito.Anche la resa è buona, del 20 - 21 per cento medio (equivale a
dire che da ogni quintale di olive si ricavano venti chili di olio) che
rappresenta la media standard nazionale. Se l'"ecotrap" (un sistema di
odori contenuti in una busta appesa sugli alberi che manda in tilt
l'equilibrio riproduttivo della mosca responsabile di una delle malattie
dell'olivo) manterrà le promesse il futuro dell'olio di oliva del Garda è
roseo. Ha un solo handicap per spopolare: la quantità è inversamente
proporzionale alla qualità e i suoi estimatori (gli stessi olivicoltori)
molto spesso lo trattengono per sé o lo vendono ad una ristretta cerchia
di amici, impoverendo così la già esigua offerta rispetto ad una grande
richiesta che arriva da tutta Europa ed in particolare dalla
Germania.
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