Il Tiglio
mette radici
più profonde
VANDOIES
I tre importanti
appuntamenti gourmet,organizzati dalla condotta Slow Food
della Val Pusteria tra marzo e
aprile, (il prossimo, il 21 marzo,
dedicato ad alcuni olii toscani)
non potevano trovare miglior
ambientazione del ristorante Tilia di Vandoies di Sopra. Quello
che fino a pochi anni fa era un
cadente palazzetto, di aspetto
massiccio, sede un po' minacciosa del tribunale che amministrava la giustizia in tutta la zona, è tornato oggi, grazie a un
sapiente restauro, al suo massimo splendore. Della storia che
registrò momenti di autentica
gloria, infatti, pochi si ricordavano, anche in paese. Castel
Töpsl, dimora nobiliare sin dalla prima metà del 16º secolo,
passato poi di mano in mano,
subì nell'ultimo secolo un lento
e progressivo degrado. Nel
1988, però, Hubert Mayr, restauratore di Perca, dopo aver acquistato il rudere cominciò una
mirabile opera di restauro conclusasi solo un paio di anni fa.
A coronare l'operazione, la decisione di renderlo un luogo di aggregazione adattando l'ultimo
piano a sala espositiva per mostre d'arte e affidando i restanti
settori a uno dei più giovani e
promettenti chef altoatesini:
Chris Oberhanmmer che vi
conduce un promettente ristorante: il"Tilia" il Tiglio per l'appunto. Al piano terra, adibito a
Wine Bar e Bistró con una bella Stube, si servono pranzi veloci e leggeri e calci di vino mai
banali. Da qui si accede alla
cantina, ricavata in quella che
un tempo si ritiene fosse la cella di una prigione per i malcapitati in attesa di giudizio. Salendo al primo piano, tre locali e
l'ampia cucina. Alcuni interessanti affreschi e delle belle decorazioni introducono all'elegante sala da pranzo arredata con
una certa ricercatezza. Poi due
belle Stuben restaurate, che
sembrano aver perso la patina
del tempo, in cui, per inciso, è
interdetto il fumo. Tra le curiosità un pannello di ferro che nascondeva la vecchia cassaforte
della casa. Dopo una prima prova con un locale dallo stesso nome e una intensa gavetta in ristoranti di grido, Oberhammer,
ha ricominciato, come tanti
suoi colleghi, dai luoghi che lo
hanno visto partire. Qui ha riportato le sue esperienze internazionali fondendole al ricco
patrimoni di tradizioni gastronomiche della valle. Una bella
scommessa, anche coraggiosa,
che non si spiega non si conosce il carattere testardo dei pusteresi, cui non fa difetto quella
di Chris, per giunta animato da
una solida ambizione. I piatti sono imperniati sui cicli delle stagioni, e quindi dei prodotti che
il periodo rende disponibili e
freschi. Non mancano, naturalmente intervallate, interessanti
proposte di pesce. Nel corso della nostra ultima visita abbiamo
liberamente scelto dalla carta
benché qui si disponga di tre
menù degustazione, di cui uno,
vegetariano. Per cominciare come sempre gli ottimi panini della casa, al pomodoro, alle olive,
con burro al sale e crema alle
erbe. In questi giorni la proposta dispone lasagnette con gamberi e zucca all'aceto balsamico
tradizionale, cannelloni al coniglio con salsa di olive e pomodori, branzino arrostito intero
con finocchi in umido e olive oltre al galletto arrostito ripieno
di tartufo nero con verdure arrostite. Tra i dessert un tortino
al Rhum con insalata all'ananas e sorbetto al cacao, parfuit
al cioccolato con gelato alla vaniglia e un millefoglie con vaniglia e sorbetto alle mele cotogne. Nei nostri ricordi rimane l
ottima l'insalata di pasta con
verdure e aceto balsamico servita tra gli antipasti,una buona
l'insalatina tiepida di fagioli
cannellini con Speck e gabiló arrostito, così come le morbide lasagnette di spinaci con triglia
arrostita e vinaigrette di pomodori. Tra le zuppe il Gaspacho
di gamberi mentre tra i primi
vengono presentati ravioli arrostiti ripieni di finferli. Una nota
particolare la merita il piccione
che qui si cuoce come in pochi
altri posti. In sala efficiente la
giovane moglie Astrid Pellegrini. Cantina ottimamente fornita. Ristorante Tilia, Vandoies
di Sopra 33 (0472.868185). Angelo Carrillo
VANDOIES. La ricetta di Cris
Oberhammer si rivela particolarmente adatta per questa
stagione: ravioli ripieni di cappucci e fettine di speck dorati.
Per la pasta: 250 g Farina tipo 00, 5 tuorli d'uova, Per il ripieno 500 g cappucci, 100 g Farina di grano duro 1 Cipollotti, 1 spicchio di Aglio 2 uova,
peperoncino fresco, Olio d'oliva, sale, pepe bianco, Sale
Olio d'oliva 12 Fettine sottilissime di Speck. Per primo mescolare gli ingredienti per la
pasta e formare una bella pasta liscia.
Tagliare i cappucci, i cipollotti e l'aglio in fettine ed brasarli su fuoco piccolo per almeno 40 minuti. Tritare tutto e
aggiungere sale e pepe, l'olio
d'oliva e un pizzico di peperoncino fresco tagliato in sottili striscette.
Formare i ravioli e riempirli con l'impasto di cappuccio e
cuocerli. Servirli con un po' di
spinaci freschi e le fette di speck dorate. La proposta promette di sorprendere anche i palati più allenati a degustare
piatti di grande seduzione,
sempre che l'esecuzione sia di
livello. Occorre allenarsi il
più possibile.